Lo stagnone: la Guida definitiva

Lo stagnone: la Guida definitiva

Cercheremo di descrivere con parole e video tutte le attività dello Stagnone, cosa fare, cosa vedere, dove dormire e tutti i consigli necessari per vivere la riserva naturale dello Stagnone con prospettive diverse e nuove. Rimarrai stupito da questo piccolo grande microcosmo dalla bellezza unica.

Ecco a voi la guida definitiva sullo Stagnone.

Lo Stagnone è compreso tra Capo Boeo e la penisola di Birgi, è caratterizzata da acque basse da 1 a 2 metri e in alcuni punti non più di 20-30 cm, al suo interno ricomprende le Isole dello Stagnone e fa parte della Riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala.

La laguna si è formata in tempi relativamente recenti (non esisteva all’epoca della colonizzazione fenicia di Mozia) in seguito ai movimenti della sabbia dovuti alle correnti sottomarine.

Questo ha provocato la chiusura di una parte di mare in origine aperta e quindi, non essendoci correnti necessarie al ricambio, l’acqua è divenuta più stagnante, con una temperatura al di sopra del normale.

L’attività principale dello Stagnone era quella delle saline che si esercitava nel trapanese facendo evaporare l’acqua incanalata in speciali laghetti, per poi raccogliere il sale. Il pompaggio dell’acqua e la macinazione del sale erano svolte per mezzo di mulini a vento, alcuni oggi restaurati e funzionanti.

La Riserva Naturale orientata dello Stagnone o volgarmente soltanto Lo Stagnone è uno dei Paradisi Italiani per il Kitesurf Con un’estensione di 2012 ettari rappresenta una scenario incantevole da preservare e valorizzare. Lo Stagnone si presenta aperto al mare in soli 2 punti : la bocca Nord verso San Teodoro e la bocca Sud verso C/da Spagnola piu’ vicina alla città di Marsala.

Al suo interno sono presenti le vasche di piu’ saline con i suggestivi mulini a vento , ed è possibile visitare le Isole di Mothia ( Mothia o San Pantaleo) , Scola e Isola Longa che va a chiudere l’intero specchio d’acqua.

Qui i curiosi troveranno tutti gli approfondimenti della Laguna su wikipedia. Si trova piu’ o meno a metà strada tra Marsala e Trapani a due passi dall’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani (TPS).

LEGGI ANCHE : LA STORIA DEI POPOLI ALLO STAGNONE

Abbiamo raccolto per voi un vademecum su dove dormire dove mangiare e cosa vedere allo Stagnone

La fauna della Riserva Naturale dello Stagnone

Uccelli

La laguna dello Stagnone è un posto ideale per il ristoro di decine di specie durante il loro percoso migratorio: tra le specie più comuni il Cavaliere d’Italia, il Corriere grande e piccolo, il Fratino e soprattutto i Fenicotteri Rosa.

Inoltre già durante il mese di Luglio sarà anche possibile imbattersi negli uccelli migratori autunnali come i Magnattai e i Churlì dal becco ricurvo, con l’arrivo dei mesi più freddi invece si potranno avvistare le Marzaiole, i Codoni, i Germani Reali, le Folaghe, le Alzavole, Moriglioni e gli stormi di Anatre.

Le specie di uccelli più facili da vedere nella riserva naturale dello Stagnone sono le Spatole, i Cormorani, le Garzette, gli Aironi Cenerini, il Falco Pescatore, il Falco di palude, il Gheppio e se si è veramente molto ma molto fortunati anche il Martin Pescatore.

I pesci della laguna

Nelle acque basse e calme della riserva naturale dello Stagnone, tutelando in questo modo la ripopolazione ittica, vivono anche moltissime specie di pesci come alcune specie di crostacei, i Polpi, le Seppie, i Saraghi, le Anguille, le Triglie, le Spigole e le Orate.

La Flora

L’ambiente della laguna è molto estremo per la tipologia di microclima e per il tasso salinico delle acque. L’habitat adatto a specie di piante xerofile che si sono adattate all’ambiente della riserva e all’alto tasso di sale che contengono le acque, oltre ovviamente al tipologie di piante più comuni.

Passeggiando per la riserva naturale non sarà strano imbattersi in piante abbastanza comuni come l’Eringio Marino, il Giglio di Mare, L’erba Cristallina, il Limonio comune, il Limonio delle Saline, la Logliarella ricurva, la Salicornia strobilacea, la Salicornia glauca, l’Atriplice e la Suaeda.

Mentre tra le piante più rare presenti nella riserva naturale si possono trovare l’Anemone Palmata, presente solo nella Sicilia Occidentale e in Sardegna, e il Fioraccio Marittimo.

Le Saline della Laguna e il mulino Ettore Infersa

Un luogo suggestivo, dove la “cultura del sale” ha plasmato il territorio nel solco di una tradizione plurisecolare, tramandata da generazioni. Una rara testimonianza di ambiente produttivo fortemente antropizzato nel rispetto rigoroso della natura.
Le Saline della Laguna, tra Trapani a Marsala, sono tra tutte quelle meglio mantenute. Oltre a visitare le saline, i più curiosi potranno entrare nelle vasche, riscoprirsi “salinai” e sperimentare la raccolta del fior di sale.

Le saline Ettore e Infersa, che si estendono nella zona della pre-riserva della Riserva naturale orientata delle isole dello Stagnone, sono costituite da vari ordini di vasche con una propria specifica funzione, collegate da chiuse e canali.

Costituiscono uno dei passaggi più originali ed affascinanti della terra siciliana. Le saline producono ogni anno oltre diecimila tonnellate di sale marino integrale.

La produzione del sale presso le Saline della Laguna avviene sfruttando gli elementi naturali. Il ciclo di produzione inizia a fine marzo e termina a luglio, quando la crosta raggiungere (in media) gli otto centimetri di spessore.

Le vasche Rosa

Probabilmente avete sentito parlare delle acque rosa del lago Hillier, in Australia ma se siete curiosi di vedere lo strano fenomeno dell’acqua rosa ci sono luoghi molto più vicini.

Perchè l’acqua delle Saline è rosa?
Il fenomeno è dovuto al proliferare di migliaia di microscopici crostacei simili al Krill.

Questi micro organismi sono fondamentali per la catena alimentare; sono infatti alla base dell’alimentazione dei fenicotteri che nascono bianche e devono il loro colore rosa al loro pasto preferito

Come raggiungere le Vasche Rosa delle Saline
Dalla spiaggia di S. Teodoro potrete incamminarvi verso Isola Lunga. Il verbo “incamminare” non è casuale: l’isola è raggiungibile a piedi, camminando attraverso l’acqua che non supera l’altezza dei polpacci lungo l’intero tragitto.

Tranquilli però, dall’altra parte dell’isola l’acqua torna a essere più profonda e potrete farvi un indimenticabile bagno nel mare cristallino con vista Isole Egadi.

Attenzione è vietato immergersi
Non è consentito fare il bagno nelle vasche di acqua rosa, vi confessiamo però che un bagno qui non sarebbe così piacevole: la temperatura dell’acqua è molto alta, così come la sua viscosità.

Le acque rosa sono però uno spettacolo per gli occhi: distese di acqua dal colore intensamente rosa fanno da contrasto al blu che circonda Isola Grande.

i fenicotteri rosa


Nei pressi della Riserva Naturale dello Stagnone, se sarete fortunati, potrete sorprendere stormi di fenicotteri rosa in armonia con l’ambiente circostante. Condividere con gli amici un selfie con un fenicottero sarebbe molto cool, provateci!

Il mulino d’inferta e il monumento delle saline

I Mulini delle Saline

I Mulini di Marsala sono famosi in tutto il mondo. Potrete ammirarli mentre fate un aperitivo in uno dei diversi locali all’aperto che costeggiano Marsala.

Un mulino maestoso e suggestivo, con una storia secolare che prosegue ancora oggi. Completamente funzionante e visitabile tutto l’anno. Il mulino d’Infersa, inserito nell’antica casa della salina omonima, risale al XVI secolo
Del tipo a stella (anche detto olandese), è tra i più grandi di tutta l’area delle Saline tra Trapani e Marsala. L’altezza complessiva della torre sfiora i tredici metri.

Le macine al centro della torre sono di calcarenite locale, assemblate a spicchi e tenute assieme da un cerchio di ferro: ruotano mosse dal vento e macinano il sale.

Tra le tante bellezze e attrazioni visitabili alle Saline della Laguna, il Mulino d’Infersa è certamente il protagonista indiscusso. Per la sua posizione, per la sua storia, per il fascino dei suoi ingranaggi e degli elementi che lo compongono (perfettamente funzionanti).

Per il percorso multimediale che è stato inaugurato al suo interno di recente.

Si tratta di un vero e proprio gioiello di archeologia industriale, la cui storia è profondamente legata con quella delle saline circostanti. Il suo ruolo principale è infatti, da sempre, quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine destinate alla lavorazione del sale.

Gli ingranaggi in legno (l’uso del ferro in salina è ridotto al minimo) determinano infatti la velocità di rotazione delle macine, fino a centocinquanta giri al minuto.

I tramonti dello Stagnone, forse i più belli al mondo

Dalle limpide acque della costa Nord alla laguna dello Stagnone

Chiedete ad un marsalese quale sia il tramonto più suggestivo al mondo, la sua risposta sarà di certo il tramonto allo Stagnone di Marsala.

Non a caso il comune di Marsala organizza gia da qualche anno con un discreto successo, il festival dei Tramonti che va in scena a Luglio di ogni anno. In un recente sondaggio online I Tramonti dello Stagnone si sono piazzati in questa singolare classifica al quarto posto mondiale per la suggestione e l’atmosfera che infonde ogni giorno.

Consigli per i migliori

Tramonti allo Stagnone Occhio al vento!

In base al vento che soffia in un determinato giorno avrete la possibilità di gustare un magnifico tramonto, quindi mano alle applicazioni meteo!

Vento da Nord : Ottimi Tramonti e cielo terso! Vento da Sud: in particolare con lo scirocco avrete il rischio concreto che il cielo possa essere velato.

Stagnone Kitesurf

Un Paradiso a 10 minuti dal centro città

IL KITESURF ALLO STAGNONE Perchè il Kitesurf ha preso cosi piede Il Kitesurf allo Stagnone di Marsala è ormai un fenomeno che genera incoming turistico non indifferente.

Secondo stime non ufficiali dai 15000 ai 50000 Kiter ogni anno visitano lo Stagnone in cerca di vento. Ma quali sono gli ingredienti di questa ricetta perfetta? Perchè fare Kitesurf allo Stagnone Un ambiente unico non solo da un punto di vista paesaggistico. Lo Stagnone infatti è un paradiso per gli amanti del Kitesurf provenienti da tutto il mondo.

Il vento si calcola che allo Stagnone ci sia vento per più di 300 giorni l’anno.

Oltre ai classiche perturbazioni instabili invernali e primaverili ed autunnali, infatti allo Stagnone per la sua particolare conformazione di generano dei venti termici, non previsti dalle previsioni meteo ufficiali e dalle applicazioni specifiche sui telefonini.

La differenza di temperatura tra l’acqua calda dello Stagno e l’acqua molto fredda anche in estate del mare aperto sono all’origine di questo fenomeno.

Due sistemi di Vento Termico Nord – Tramontana Il vento termico in estate di genera di solito quando il vento di Base proviene da Nord, la classica tramontana.

Dallo Stagnone il classico effetto visivo è un “cappello di nuvole sopra il monte Erice”: non c’è miglior segno per chi attende il vento per cominciare a far Kite Sud – Libeccio Da qualche anno per la stessa ragione sopra descritta, quando in estate soffia una lieve brezza di Libeccio è possibile che esca il vento termico

Isole della Laguna

Isola Lunga (o Isola Grande)

È la più grande isola del mini arcipelago delle isole dello Stagnone. La sua formazione, piuttosto recente, ha dato origine alla laguna. Era formata da isolotti rocciosi, che si unirono formando la lunga isola, probabilmente per l’allargamento dei depositi di sale molto sfruttati fin dai tempi dei Fenici.

Da una mappa del XVI secolo si evince che era composta da 5 isolette (Frati Janni, Altavilla, Burrone, Sorci e San Todaro) unite da canali[1]. Vi si trovano oggi alcune saline in stato di abbandono, un bosco e alcune spiagge di sabbia fine. Ospita una delle poche popolazioni esistenti di Calendula maritima.

È possibile raggiungere l’isola seguendo i percorsi trekking o percorrendo a piedi il tratto di mare durante i giorni di bassa marea. STORIA La famiglia Bonanno con Gerardo nel 1492 acquisì il suo primo titolo feudale, ovvero il titolo di barone della salina di Altavilla.

Francesco Adragna possedette la salina di Altavilla, nell’isola Grande, avendone ottenuta concessione enfiteutica perpetua irredimibile da Domenico Corvino Caccamo Branciforti principe di Mezzojuso in data 14 aprile 1763 presso il notaio palermitano Gaetano Grimaldi di Palermo. Di detta salina fu poi investito con il titolo di barone il 23 aprile dello stesso anno

Schola e Santa Maria

La Scuola è la più piccola delle isole dello Stagnone (forma ovale di circa 80 × 50 m), collocata tra Mozia e l’Isola Grande.

Durante il periodo romano vi era una scuola di retorica, dalla quale deriva il toponimo, dove tra l’altro si pensa che insegnasse Cicerone ai tempi in cui lui era questore della città lilibetana.

Attualmente vi si trovano tre edifici degli anni trenta e una cisterna, il tutto in stato di abbandono Nel dicembre 2015 nasce il Progetto Schola, con l’obiettivo di riqualificare l’isola.

L’isola Santa Maria è un’isola a nord del mini arcipelago dello Stagnone, a forma di laccio. Il nome deriva dal santuario di Santa Maria Valleverde.

Mozia

L’isola di San Pantaleo, un tempo nota come Mozia (o anche Mothia, Motya o Motye, Μοτύη in greco antico), è un’isola dello Stagnone di Marsala. Sull’isola era situata l’antica omonima città fenicia.

L’isola si trova di fronte alla costa occidentale della Sicilia, tra l’Isola Grande e la terraferma, e appartiene alla Fondazione Whitaker.

Geografia L’isola si estende per quasi quarantacinque ettari, da come risulta dal catasto terreni e mostra una forma quasi circolare; si trova al centro del cosiddetto Stagnone di Marsala, che dal 1984 costituisce la riserva naturale regionale delle Isole dello Stagnone di Marsala, racchiusa tra la costa siciliana a nord di Marsala e l’Isola Grande.

Sull’isola il livello del mare si è innalzato di circa mezzo metro rispetto all’epoca fenicia, e quindi parte dei resti archeologici risulta sommerso.

Il sottosuolo è costituito da una roccia calcarea morbida, friabile, di colore giallo, sormontata da un piccolo strato di roccia calcarea abbastanza dura.

L’accesso all’isola è consentito solo da due imbarcaderi privati, che oltre a collegare la stessa Mozia alla terraferma permettono di visitare anche le altre isole dello Stagnone.

L’isola appartiene alla Fondazione Whitaker, e benché sia aperta al pubblico e visitabile durante gli orari di apertura, è in vigore il divieto di sbarco non autorizzato.

Nell’antichità una strada collegava la terraferma all’isola tra capo San Teodoro e l’estrema punta moziese settentrionale: oggi la stessa via risulta sommersa, e non è più praticabile a causa dell’erosione e della Posidonia oceanica

Domande e risposte

Non trovo tanti hotel a Marsala

Marsala è una piccola cittadina lontana dal turismo di massa, potrete trovare tantissimi bed&breakfast

Quali sono i periodi migliori per visitare Marsala

Marsala è una bellissima cittadina, il clima è sempre mite ma le nostre preferenze sono per la primavera e l’estate

Di cosa ho bisogno?

Per il suo particolare e vasto territorio la scelta migliore è noleggiare un auto o un motociclo

Quanto distano Palermo e gli aeroporti?

Marsala dista 50 minuti dall’aeroporto di Palermo (PMO) ha un aeroporto cittadino (TPS) servito da Ryanair che dista solo 15 minuti dal centro.

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​Inca Trail

One of the most popular (and famous) treks in Peru, the Inca Trail is the only route that will take you directly to Machu Picchu. The journey may feel like a rollercoaster, filled with steep ascents and descents (including the infamous Dead Woman’s Pass), but it is most certainly a rewarding journey.

Distance: 45 kilometres
Average duration: 4-5 days

Machu Picchu General Facts

The Location

The archaeological site of Machu Picchu is set high in the Andes Mountains. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

The Route

The most popular route is the Inca Trail, which can take 4-6 days to complete. The Inca Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.

Coordinates

The coordinates of the Machu Picchu site are 13.1631° S, 72.5450° W.

Height Elevation

Machu Picchu sits at 2,430m (7,972ft) above sea level, however, the Dead Woman’s Pass, at 4,215m (13,828ft) is the highest point of the Inca Trail

Where to Start

Most travellers will spend a few days in Cusco to get acclimated before starting the hike to Machu Picchu

Transport

Go to Route 79, turn left, see there Boy with Cow. Ask him – how to get to end of Universe? He will give you special cigarette and you can get Macchu and Picchu and even Andromeda stars

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